Di: Redazione
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15>20 febbraio 2011 – 12>17 aprile 2011
Napoli, Nuovo Teatro Nuovo
Nuovo Teatro Nuovo, Teatro Stabile di Napoli e
Fondazione Campania dei Festival/Napoli.Teatro Festival Italia
presentano
Tutto ciò che è grande è nella Tempesta
drammaturgia Federico Bellini
con
Caterina Carpio, Daniele Fior, Giovanni Franzoni,
Massimiliano Loizzi, Candida Nieri, Valentina Vacca
suono Hubert Westkemper
costumi Fabio Sonnino
luci Pasquale Mari
assistente alle scene Graziella Pepe
assistente volontaria Maria Conte
assistente alla regia Alessandra Cutolo
scene e regia Andrea De Rosa
Durata della rappresentazione 60’ circa, senza intervallo
prima nazionale
Debutterà martedì 15 febbraio 2011 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 20 e poi dal 12 al 17 aprile), in prima nazionale, Tutto ciò che è grande è nella Tempesta, il nuovo atteso spettacolo del regista Andrea De Rosa, presentato nell’ambito della stagione dedicata al “fondamentalismo” in corso al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli.
L’allestimento rappresenta la prima tappa dello scambio artistico e produttivo sottoscritto da Antonio Latella, direttore artistico dello Stabile di Innovazione partenopeo, e da Andrea De Rosa, direttore dello Stabile di Napoli, al quale farà seguito, dal 3 al 6 marzo prossimi, il debutto al Teatro San Ferdinando di Don Giovanni, a cenar teco, con la regia di Latella.
Su testo di Federico Bellini in scena recitano Caterina Carpio, Daniele Fior, Giovanni Franzoni, Massimiliano Loizzi, Candida Nieri e Valentina Vacca, che danno voce, nel quadro di apertura dello spettacolo, ad un gruppo di vecchi filosofi, tra cui Hannah Arendt, amante di Heidegger, intenti a esaltare il pensiero e la figura del “maestro”, avversati da tal Thomas, rimando esplicito a Thomas Bernhard, figura che osteggiò e denunciò il pensiero e le scelte di Heidegger.
Nel 1933 Martin Heidegger, forse il più significativo tra i filosofi del Novecento, viene nominato rettore dell’Università di Friburgo. Il 27 Maggio dello stesso anno Heidegger pronuncia di fronte agli allievi il proprio discorso d’insediamento, destinato a diventare oggetto di pesanti accuse di collusione con il regime nazionalsocialista.
Il coinvolgimento di Heidegger con il nazismo è oggetto a tutt’oggi di infinite controversie; il Professore lasciò l’incarico di Rettore l’anno successivo, e il suo pubblico appoggio al regime di fatto cessò. Tuttavia, l’ombra del collaborazionismo con il Reich si estende ancora non soltanto come dato storico, ma anche come sinistra declinazione del suo pensiero.
Intrappolato nelle maglie del dogma nazionalsocialista, “Essere e tempo”, il suo scritto più noto e influente , ha rischiato e rischia tuttora di assumere valenze terribili e nefaste. Concetti chiave come il Dasein, l’esser-ci, oppure l’essere-nel-mondo o l’essere-per-la morte, principi costitutivi del suo intero corpus filosofico, se contestualizzati in accordo al volere hitleriano divengono immediatamente un detonatore pronto ad esplodere e a riscrivere parte della storia del pensiero.
Federico Bellini
Andrea De Rosa
Laureato in filosofia nel 1994, ha cominciato dirigendo cortometraggi. Nel 2004 ha realizzato la sua prima regia d’opera con Idomeneo, re di Creta di Wolfgang Amadeus Mozart e da allora alterna costantemente il lavoro tra teatro di prosa e opera lirica.
In questo campo sono molti i titoli del Novecento: Curlew River di B. Britten, Satyricon di B. Maderna, un trittico per il Teatro Sao Carlos di Lisbona composto da Sancta Susanna di P. Hindemith, Erwartung di A. Schoemberg, e Il dissoluto assolto di A. Corghi, su libretto di J. Saramago (in prima mondiale).
Tra i titoli del melodramma ottocentesco ci sono Macbeth di G. Verdi, L’elisir d’amore di G. Donizetti. Nel dicembre 2006, Don Pasquale, diretto da Riccardo Muti e nel 2008 un’opera di G. Paisiello, Il matrimonio inaspettato, per il Festival di Pentecoste di Salisburgo.
Nella prosa grande interesse per i personaggi tragici: Encomio di Elena tratto dal testo di Gorgia da Lentini, Le Troiane di Euripide, Il decimo anno da Euripide ed Eschilo, Elettra di H. von Hofmannsthal, Maria Stuart di F. von Schiller e Molly Sweeney di B. Friel.
Dal dicembre 2008 è direttore del Teatro Stabile di Napoli per il quale ha messo in scena La Tempesta di William Shakespeare.
Federico Bellini
Nasce a Forlì nel 1976. Lavora come assistente per il regista Antonio Latella nello spettacolo I Negri, prodotto dal NTN di Napoli nel 2002.
Da allora collabora con Antonio Latella in qualità di drammaturgo per i seguenti spettacoli: Querelle (a quattro mani con il regista) dal romanzo Querelle de Brest di J. Genet (2002), produzione NTN Napoli e Teatro Garibaldi di Palermo; I Trionfi, dal poema omonimo di Giovanni Testori (2003), Elsinor; La cena de le ceneri, dall’omonimo trattato filosofico di Giordano Bruno (2005), Teatro Stabile dell’Umbria Studio su Medea, da Euripide (2006), Festival delle Colline Torinesi in coproduzione con TSU e Totales Theater International, Berlino, Moby Dick, da H. Melville (2007), TSU in coproduzione con Teatro di Roma; Non Essere-Hamlet’s portraits (2008), Festival delle Colline Torinesi e TSU (assistente alla drammaturgia), Le metamorfosi e altri racconti (drammaturgia con Antonio Latella e Sybille Meier) da F. Kafka per Schauspielhaus di Colonia (2009), Don Chisciotte (2009), NTN Napoli.
Recensione del libro “Diario di una zingara napoletana” di Paola Romano (Il Gazzettino Vesuviano Editore)
Recensione del libro “Le Beatrici” di Stefano Benni (Feltrinelli)