Di: Sergio Palumbo
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Per Paolo Poli il tempo sembra essersi fermato: ottantun anni all’anagrafe, ma la vitalità e la leggiadria con le quali calca il palcoscenico del Teatro Bellini di Napoli fanno quasi pensare ad un patto col diavolo. Sul palco con lui, bravissimi, Mauro Barbiero, Fabrizio Casagrande, Alberto Gamberini e Giovanni Siniscalco. Con lo sfondo delle scene del compianto ed indimenticabile scenografo Emanuele Luzzati, complici i costumi variopinti e perfetti di Santuzza Calì, Paolo Poli porta a Napoli vizi (tanti) e virtù (meno) dell’Italia del Novecento, tra monologhi, balletti e canzoni che spaziano dall’ironia al vetriolo alla leggerezza, dal reale tragico e grottesco all’incanto onirico dei personaggi di Anna Maria Ortese.
Poli prende per mano il pubblico e lo porta in questo viaggio nel tempo, affascinandolo con la sua carica dissacratoria. I racconti raccolti nel volume “Il mare non bagna Napoli” si alternano con canzoni della tradizione popolare e dal gusto un po’ vintage, tra travestimenti e balletti dalle coreografie efficaci nella loro semplicità, caratterizzate dalla grazia e dalla leggerezza che ha contraddistinto e reso glorioso il teatro di Paolo Poli.
Vedere Paolo Poli a teatro è un’esperienza indimenticabile. Qualunque aggettivo è riduttivo: grandioso, magnifico, sconfinato, è tutto inutile. E’ Paolo Poli. E come diceva Peppino De Filippo: “E ho detto tutto”.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli fino a domenica 13 febbraio 2011.
Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it
“Bisogna uccidere il clown” dal 22 febbraio al 20 marzo 2011 al Teatro Manzoni di Roma
Recensione del libro “Here come the sun” di Joshua M. Greene (Coniglio Editore)