Di: Sergio Palumbo
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“Persone naturali e strafottenti”, di Giuseppe Patroni Griffi, è stato messo in scena, per la prima volta, nel 1974. Allora gli interpreti erano Pupella Maggio, Mariano Rigillo e Gabriele Lavia e, in quegli anni, l’omosessualità era ancora un tabù. Al solo pensiero si resta sconvolti ed affascinati. Sconvolti, perché lo scandalo che ne sarà derivato non dovrà essere stato di poco conto. Affascinati, dal coraggio ed alla libertà intellettuale dell’autore.
In una squallida camera affittata ad ore dalla ex cameriera di un bordello (Violante, interpretata dalla verace Maria Luisa Santella), il travestito Mariacallàs (una strepitosa Luxuria) ospita, la notte di capodanno, due amanti, il bianco Fred, studente omosessuale (Daniele Russo) ed il poeta nero Byron (Timothy Martin). Quattro disperati, esclusi, emarginati, che affrontano la vita in modo diverso. Mariacallàs, ad esempio, cita Freud (il “gran viennese”) e Aristotele, ma ha scelto la stupidità come arma per affrontare la vita. Ma il contrasto più significativo è quello tra i due amanti, che rappresentano un ideale Yin e Yang: uno bianco e l’altro nero, uno entusiasta della vita, l’altro che la detesta, uno borghese, l’altro rivoluzionario.
Tragicomico, alternando battute talvolta grottesche a riflessioni semifilosofiche, questo testo trasgressivo e incendiario di Giuseppe Patroni Griffi trova nuova linfa sul palco del Teatro Bellini di Napoli, dove gli attori sembrano più che mai fondersi con i loro personaggi. Ancora una volta, Vladimir Luxuria stupisce per la sua poliedricità, dando vita ad una Mariacallàs davvero convincente.
Link: il sito del Teatro Bellini – www.teatrobellini.it
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