Di: Sergio Palumbo
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Dalla Piazza d’Armi in cima al suggestivo Castel Sant’Elmo di Napoli, a San Martino, si ha la netta sensazione di poter toccare il cielo con un dito. Se poi per una sera questo incantevole posto è la location di un concerto degli Avion Travel, la sensazione diventa ancora più realistica. La band casertana, tornata in studio con un album di cover di brani (rigorosamente i meno conosciuti) di Paolo Conte, rivisti “a modo loro”, in chiave partenopea con quell’inconfondibile stile a cui ci hanno abituato, si esibisce con la passione che è loro solita per due ore di concerto davanti ad una platea gremita che assapora ogni singola nota ed ogni singolo siparietto dell’inossidabile coppia Servillo-Mesolella.
La caratteristica chitarra di Fausto Mesolella introduce il concerto con le note di ‘O Sole Mio e si può quindi iniziare con il ritmo trascinante di Danson Metropoli. La gestualità cui ci ha abituato Peppe Servillo, che indossa il suo immancabile cappello nero, incanta il pubblico, che lo ascolta divertito quando racconta le parole del Maestro Paolo Conte quando gli Avion Travel gli portarono il provino con il brano appena eseguito: “Servillo ma tu ce la fai a cantarla dal vivo tutta quanta?” e la risposta di Servillo: “Maestro, credo di sì. Anzi, mò ve ne faccio sentire pure un’altra che si chiama Dormi e Sogna”. E’ quindi il turno del brano che nel 1998 a Sanremo fece conoscere anche al grande pubblico la musica degli Avion Travel.
E’ una serata calda e Servillo si toglie la giacca, introducendo Canzone Appassionata, interpretata a modo loro “ma con grandissimo rispetto”, cui segue Cosa sai di me, di Paolo Conte. La coda del brano è tutta per Mesolella che fa volare la sua chitarra affascinando il pubblico col suo tocco magico.
Solo chitarra e voce per la “ricorrenza di un litigio”, ovvero per La Conversazione, brano dell’album “Opplà” del 1991, che diventa quasi un siparietto tra Servillo e Mesolella. Ad un certo punto passa un aereo, Servillo si ferma e dice a Mesolella: “Questo è il Napoli-Dortmund, fallo passare”, poi riprendono il brano tra le risate del pubblico.
La celebre Sentimento, che regalò al gruppo la vittoria del Festival di Sanremo nel 2000 viene eseguita con un nuovo arrangiamento, se possibile ancora più sognante della versione originale, con l’aiuto del pubblico che canta il coro della canzone rendendo l’atmosfera ancora più magica. Aria di te si riconosce subito, già dalle prime note, che strappano gli applausi per una delle canzoni storiche e più belle del gruppo, con un finale tutto per la chitarra di Mesolella.
E’ il turno di due canzoni tratte da Danson Metropoli: Aguaplano e Un vecchio errore, per cui Servillo mette la giacca perché “per entrare nella casa di questa canzone ci vuole la giacca”. A seguire, la strumentale Max, sempre dall’ultimo album, che si conclude con un favoloso assolo di marimba.
Il gruppo rientra e Peppe Servillo e Mimì Ciaramella, la “Voce del Sud”, che hanno tra le mani la sagoma dell’automobile della copertina dell’ultimo album, duettano la magnifica Spassiunatamente. Mesolella finge di sbagliare il finale, che viene cantato da Ciaramella ben tre volte. Dopo la terza volta Servillo dice: “Se ne faceva un altro così nostro Signore se lo chiamava”. Il pubblico applaude divertito.
E’ poi il turno del primo singolo tratto dal nuovo album: Sijmadicandhapajiee, dopo la quale il gruppo saluta ed esce dalla scena. Il pubblico chiede a gran voce il bis e la band esce per eseguire la meravigliosa Abbassando (il pendolare), tratta da Bellosguardo, del 1992. Dopo la presentazione del gruppo, è il turno di Elisir, di Paolo Conte.
Il gruppo esce di scena ma non è ancora finita: gli Avion Travel regalano al caloroso pubblico altri due brani, riproponendo Danson Metropoli e Sijmadicandhapajiee. A mezzanotte in punto, dopo due ore di musica, il concerto è finito: un concerto di grandi emozioni, ma soprattutto di grande musica, quella di questo gruppo di Caserta che ha scritto, in vent’anni di attività, alcune delle pagine migliori della musica italiana.
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