Di: Sergio Palumbo
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Che l’adolescenza sia la primavera della vita è un vecchio stereotipo. La gioiosa esplosione di vitalità che preme verso la sua maturazione è solo della natura. L’adolescenza umana è fragilità e spesso dramma, desiderio e paura di vivere e di conoscere il mondo. Al centro di questi desideri e paure è ovviamente l’amore.
Nel romanzo della Pedrosa, a vivere questa stagione così pregna di contraddizioni è un gruppo di giovanissimi ma anche di meno giovani, che però hanno conservato gli stupori e l’assolutezza sentimentale dell’adolescenza.
I sentimenti sono coniugati soprattutto al femminile: Claudia, Isabel, Teresa ma anche la matura Ana Cardina, perduta nei ricordi, per lei più attuali del presente stesso, di una perduta giovinezza; già donne e ancora bambine, ma capaci di profondità di sentire che resteranno irripetibili. Non è casualmente che solo a queste adolescenti sarà nota la follia amorosa del vecchio Murinelo, che nei suoi momenti di lucidità parla da antico saggio e romantico cavaliere, ma per amore ha ucciso senza esitazioni né pentimenti.
Molto suggestivo è lo stile del romanzo, concettualmente denso ma nel contempo ricco di colori e venato di un lirismo che non scade mai nel patetico di maniera.
Link: il sito di Cavallo di Ferro Editore – www.cavallodiferro.com
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