Di: Sergio Palumbo
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Dove finisce il piacere e dove inizia il dolore? Possono compenetrarsi in un delirio sensoriale che li confonde e ne plasma i confini? E’ vero che, remoto in ogni coscienza, ma pur sempre presente, c’è un recondito desiderio dell’estremo? A traghettare il protagonista del libro verso la perversione del “cutting” è Alissa. Ma cos’è il cutting? Basta cercare su internet per trovare migliaia di pagine dedicate all’argomento. Su Pelle Ribelle viene definito così: Il cutting è una particolare forma di scarificazione che implica l’incisione o il taglio della pelle. Alcune volte il procedimento viene ripetuto nella stessa zona a distanza di tempo allo scopo di ottenere segni profondi e ben visibili. In altri casi, invece, le ferite vengono temporaneamente tenute aperte in modo che risultino delle cicatrici molto pronunciate.
Alissa porta il protagonista del libro, Fabrizio, all’Euthanasia, locale dove l’estremo e il sadomaso sono all’ordine del giorno. Da qui Fabrizio inizierà un viaggio in un mondo nuovo e tutto scorrerà più veloce in un vortice incessante dove la violenza sublima l’amore e lo intrappola in sentieri bui e impervi che rendono ancora più eccitante l’idea di percorrerli.
Lo stile di Ferdinando Pastori, già al suo quarto libro, è molto potente e veloce: scorre tutto sotto gli occhi del lettore, immagini rapide ma nitide, che restano impresse al lettore anche nei minimi dettagli. La narrazione in seconda persona contribuisce particolarmente bene a dare al lettore quell’idea di claustrofobia che prova lo stesso protagonista del libro. Il lettore si sente il dito puntato contro, si sente inchiodato al muro, si sente coinvolto in prima persona nel romanzo: il protagonista non è Fabrizio, il protagonista del romanzo sei tu. L’uso disinvolto della punteggiatura e lo stravolgimento del normale periodare a favore di una maggiore “visività” delle immagini descritte rendono il libro ancor più accattivante e intrigante.
Link: il sito di Edizioni Clandestine – www.edizioniclandestine.com
Link: il sito di Ferdinando Pastori – www.ferdinandopastori.com
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