Di: Sergio Palumbo
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Vendere farmaci a persone sane. Questo era il sogno, trent’anni fa, di Henry Gadsen, direttore della Merck. Oggi questo sogno si è praticamente tramutato in realtà, grazie alle campagne “informative” pilotate dalle case farmaceutiche, agli studi scientifici finanziati sempre dalle case farmaceutiche e al senso di paura instillato nei pazienti nei modi più disparati al fine di massimizzare i profitti, appunto, delle case farmaceutiche.
Questo è il filo conduttore del libro-dossier di Ray Moynihan e Alan Cassels, che passano in rassegna una serie di casi concreti di patologie “gonfiate” e di normali disturbi esasperati fino a farli diventare vere e proprie malattie, smascherando i trucchi dell’abile quanto perverso marketing delle case farmaceutiche, che ampliano costantemente il loro mercato vendendo farmaci spesso inutili se non addirittura dannosi per la salute di chi li assume.
Il colesterolo alto, la menopausa, il disturbo da deficit attentivo, il disturbo disforico premestruale, il disturbo d’ansia sociale, la disfunzione sessuale femminile, … Si tratta davvero di qualcosa per cui è necessario l’uso di farmaci? E siamo sicuri che questi farmaci facciano davvero bene? E poi: siamo certi che questi “disturbi” siano oggettivamente diagnosticabili? Gli studi al riguardo sono controversi, ma quelli che spingono per l’uso dei farmaci sono quasi sempre commissionati, sponsorizzati o finanziati da case farmaceutiche!
Miliardi e miliardi di profitti, un mercato in continua crescita, un numero di pazienti in costante aumento e una sempre più copiosa dipendenza da molecole spesso inutili e ancor più spesso dannose. Uno scenario decisamente preoccupante, se non angosciante. Mentre i governi di tutto il mondo fanno incetta di inutili antivirali per far fronte all’influenza aviaria. E le case farmaceutiche ringraziano.
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