Di: Sergio Palumbo
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7 luglio 2004. Peter Gabriel all’Arena Flegrea di Napoli. Un evento imperdibile. L’ex Genesis, accompagnato da un ottimo gruppo in cui spiccano l’intramontabile Tony Levin al basso e la fantastica voce della figlia Melanie, canta, stupisce e diverte il pubblico leggendo dei testi in un discreto italiano… “”Immaginate di essere sdraiati su un campo d’erba… al contrario di fumarvela…”” Scherza con il pubblico, gioca con specchi e luci, si esibisce in improbabili trenini con tutti i membri del gruppo. E, soprattutto, la musica. Musica che è in grado di far emozionare ma anche di far battere le mani e tenere il tempo muovendo il corpo… Musica che finalmente abbandona lo sperimentalismo esasperato ed esasperante del precedente tour. Grandioso l’inserimento degli Spaccanapoli di Marcello Colasurdo sul finale di “”In your eyes””, che diventa un fantastico coacervo di suoni e di voci di diverse culture che si uniscono sul palco dell’Arena Flegrea. Sledgehammer è il primo bis e tutto il pubblico batte le mani e balla al ritmo di questo grandioso hit del 1986. Era sicuramente la canzone più attesa, tanto che alle prima note di basso tutti canticchiano il motivo della canzone, anticipandola. Il finale è decisamente commovente, con soli Gabriel e Levin sul palco a chiudere con la canzone dedicata al padre “”Father, Son””. Dopo il concerto di Gabriel, i bravi islandesi Bang Gang sul palchetto fuori l’Arena per un piacevole concerto gratuito che chiudono con una simpatica versione punk-rock di “”Locomotion””. Per chi non li conoscesse, consiglio a tutti di ascoltare il loro ultimo album “”Something Wrong””, un’ottima produzione post-rock.
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