Di: Sergio Palumbo
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Personalmente non mi sono mai piaciuti più di tanto i REM, so che in pochi saranno d’accordo con me, che sono dei grandi artisti e bla bla bla… Però nell’arco della loro vastissima produzione, pur avendo sfornato un buon album come Automatic for the People e piccole perle come The End of The World o Daysleeper, la maggior parte delle canzoni che hanno scritto le ho sempre trovate senza spessore… Sollevate le ire di quasi tutti i lettori, posso passare oltre…
Il Neapolis Festival è ormai un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di musica rock. Grandi gruppi sono saliti sul palco del Neapolis, basti ricordare gli Aerosmith, ad esempio. Quest’anno, il Festival s’è articolato in due serate: il 24 e 25 luglio. I nomi di maggior rilievo sono i REM, Carmen Consoli e Patti Smith… In molti si chiederanno allora perchè quest’articolo si apre con la foto degli Yuppie Flu… Beh, semplicemente perchè secondo me sono stati i migliori ad essersi esibiti nell’arco delle due giornate del Neapolis. Ma procediamo con ordine…
La serata del 24 luglio
Prima i Giardini di Mirò e poi gli Yuppie Flu… Decisamente i migliori gruppi del vasto panorama italiano degli emergenti. Se i Giardini di Mirò incantano con le loro sonorità avvolgenti che sfociano sempre nella follia di suoni che si confondono, che si scontrano, che si separano fino ad unirsi in un unisono di chitarre in larsen, gli Yuppie Flu ti trasportano in un viaggio in una dimensione parallela… Il loro album Days before the day è decisamente un piccolo capolavoro… Dal vivo, poi, le canzoni suonate dagli Yuppie Flu, con la loro ricercatezza sonora, pur senza mai sfociare nell’autocompiacimento della pura sperimentazione, ti fanno volteggiare come in un sogno. E’ proprio per questo che quando mi chiedono: “Sei stato al concerto dei REM?” Io rispondo: “A dire il vero sono stato al concerto degli Yuppie Flu”…!!
Dopo gli Yuppie Flu l’attenzione viene rivolta al palco principale dove iniziano a suonare i Feeder, decisamente freschi ed energici, un rock che ti fa saltellare e battere le mani, condito da piacevoli chitarre molto ben suonate.
Peccato per gli Sparklehorse, molto bravi, con un CD (It’s a Wonderful Life) decisamente da ascoltare e da vivere, ma assolutamente fuori luogo. In primis, perchè non sono da proporre ad un Festival, ma possibilmente in un teatro con i posti a sedere, con poche persone amanti di un genere molto particolare e ricercato e non con migliaia di persone che non aspettavano altro che i REM. Inoltre, piazzati dopo i Feeder, hanno risentito di un clima decisamente in fibrillazione per il rock poderoso appena sfumato, quindi sono partiti fischi e grida non troppo incoraggianti. Infine, hanno avuto un bel mucchio di problemi tecnici e la loro esibizione ne ha risentito.
Infine è toccato ad i REM salire sul palco… Ho già premesso cosa ne penso quindi non mi dilungherò più di tanto sulla loro esibizione, c’è però da dire che Michael Stipe è decisamente un animale da palcoscenico… carisma allo stato puro. Non capirò mai come mai alla gente piaccia così tanto Losing my religion, canzone piacevole ma per la quale non ho mai provato grande entusiasmo. Invece le migliaia di persone presenti sono decisamente in fibrillazione quando attaccano le prime note. Nel gran finale, poi, sale sul palco anche Patti Smith a duettare con Stipe in The End of The World, per poi lanciarsi in un improbabile assolo di chitarra. In ogni caso, il concerto dei REM è piacevole (anche se, ribadisco, senza grosso spessore musicale).
La serata del 25 luglio
Decisamente sotto tono rispetto a quella del giorno precedente, la serata del 25 luglio ha men che la metà degli spettatori della serata del 24. Tra i gruppi emergenti la piacevole sorpresa – per me che non li conoscevo – sono stati gli stereolabbiani Lali Puna, tedeschi e con sonorità molto interessanti. Sul palco principale, invece, dopo Paola Turci – che ho cercato di ascoltare il meno possibile, non me ne vogliate ma non è proprio il mio genere – una grande esibizione della cantantessa Carmen Consoli, che snocciola tutto il suo miglior repertorio (tranne la sua canzone che amo di più, Lingua a Sonagli… peccato) con grande energia mentre il pubblico canta insieme a lei. Infine Patti Smith. Un evento storico vederla a Napoli. Sputacchiando qua e là (sputava sul serio!) regala emozioni, rock, politica e posia a tutti i presenti. Per “Because the Night” salgono Stipe e Mills dei REM e la Smith ha in Stipe un corista d’eccezione. Ma il momento migliore dell’esibizione della Smith con i due terzi dei REM viene con People have the power, con Patti avvolta in una bandiera della pace ad incitare il pubblico a cantare con lei, dopo aver iniziato con un proclama a favore della pace ed un invito a protestare contro la guerra e contro l’amministrazione Bush.
E’ stato un grande onore essere presente al Neapolis Live Festival, di poter ascoltare grande musica e di poterlo raccontare a tutti gli amici di SePaWeb Musica! Ringrazio la MN Italia d’avermi dato questa grande possibilità.
La foto degli Yuppie Flu è stata presa dal sito ufficiale degli Yuppie Flu www.yuppieflu.net
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Baltabarèn